2006·02·17 - Left n. 6 • (editoriale) • Care lettrici e cari lettori,

Care lettrici e cari lettori,

__________
Primo piano
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
(editoriale)
Left n. 6 — 17/02/2006 (venerdì 17 febbraio 2006), p. 3.


dall’esperienza di ‹Avvenimenti› oggi nasce ‹Left›. Questo passaggio ci ha permesso di ripensare la nostra linea editoriale e le nostre ambizioni.

Left› per noi vuol dire fatti, notizie, cose accadute. La notizia è il fatto, non il suo commento. Questo significa cercare, fare inchieste, conoscere. E poi narrare. Cercheremo (a parte questa breve dichiarazione di intenti) di non scriverci addosso, usando un linguaggio essenziale, separando i “fatti” dalle “opinioni”.

Ma la novità non sarà solo nella cifra stilistica, nella nuova grafica, nelle foto dei migliori fotoreporter di oggi. La novità riguarderà anche e soprattutto i contenuti e la coerenza con cui vorremmo sviluppare i valori e i principi che ci siamo dati.

Left› è una parola dai molti significati. Vuol dire sinistra, certo, senza aggettivi. Non radicale, o alternativa. Vuol dire cose lasciate, dimenticate dai media di massa.

Ma nel nostro caso fa riferimento, in particolare, all’acronimo di Libertà Eguaglianza Fraternità, le tre parole simbolo della Rivoluzione Francese a cui la storia non ha regalato un senso reale. Contenitori vuoti, promesse non mantenute, parole che non sono ancora state trasformate in idee. Per questa Trasformazione vogliamo lavorare.

Vogliamo metterci dalla parte dei bambini, delle donne, degli uomini: rimettere gli esseri umani al centro dell’analisi dei processi sociali, politici, economici, finanziari e culturali. Vogliamo raccontare la politica e la guerra dalla parte di chi le subisce. Ma anche la cultura contemporanea e l’informazione, perché i messaggi che veicolano possono essere più violenti delle aggressioni armate.

La mistificazione, le bugie, la ripetizione e la diffusione di una cultura vecchia ed opprimente avvelenano la vita delle persone più dei veleni che respiriamo nelle nostre città quando non piove da troppo tempo.

Polveri sottili di cultura disumana si insinuano nei nostri polmoni e generano il cancro della convinzione che quello che ci circonda è “necessario” e “normale”: la guerra, la corruzione, la distruzione dell’ambiente, la stupidità delle istituzioni, la violenza di idee antiche che negano agli esseri umani la possibilità di essere felici. Tutto questo, pensiamo, non è né normale né necessario.

Noi siamo convinti che un mondo migliore sia veramente possibile.

Left› vuole parlare di questo, del mondo (modello di sviluppo) nuovo e possibile. In tutti i campi, dalla politica internazionale all’economia sostenibile, dalla scienza ai rapporti umani. Le energie e le idee nuove ci sono. Vogliamo cercarle, conoscerle, raccontarle.

Non ci occuperemo solo dei bisogni (la casa, il lavoro, la salute, la giustizia) ma cercheremo di concentrare la nostra attenzione anche sulle esigenze, sulle nuove domande che vanno emergendo fra i cittadini.

Vogliamo separarci dalla consuetudine del giornale che trita le notizie (le storie), che le usa e poi le getta. Torneremo sulle storie e sui luoghi raccontati, per costruire una rivista che propone un “viaggio”, che costruisce rapporti e poi li coltiva e li nutre di attenzione. Cercheremo un ascolto attento e costante alle nuove culture che sorgono dal “basso”, ai movimenti, all’associazionismo di base, ai sindacati.

E faremo anche un giornale utile, con pagine di servizio, calendari, segnalazioni e proposte concrete. Pochi ma fondamentali valori ci guideranno in questo viaggio: il rifiuto della violenza, la laicità dello Stato, la libertà delle donne di determinare ogni aspetto della propria vita. L’informazione, perché sia libera e onesta. La Giustizia, perché un sistema giudiziario efficiente e giusto è elemento essenziale di una società civile. Il lavoro, perché avere un lavoro dignitoso è uno dei cardini di una società civile. E perché flessibilità e precarietà non sono la stessa cosa. Lo stato sociale, in difesa del vero segno distintivo del “modello europeo”. Per la conoscenza e la comprensione di altre culture, religioni e visioni del mondo. Per la ricerca e la realizzazione di un modello di sviluppo nuovo, non distruttivo e sostenibile.

Molte delle nostre ambizioni forse rimarranno tali. Costruire la rivista che sogniamo richiederà tempo e lavoro. Fateci notare i nostri errori e rimproverateci quando perdiamo la rotta.

Il nostro viaggio inizia oggi. Facciamolo insieme.


________________
TERMINI-CHIAVE
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
• ambiente (distruzione dell’ambiente)
• arma (aggressioni armate)
• associazionismo (associazionismo di base?)
• bambino (bambini)
• bisogno (bisogni: casa, lavoro, salute, giustizia)
• bugia (bugie)
• coerenza
• commento
• conoscenza (di altre culture, religioni e visioni del mondo)
• contenuto (contenuti)
• corruzione
• cultura (cultura contemporanea, cultura disumana)
• dimenticato (‹Left›, cose dimenticate)
• donna (donne)
• economia (economia sostenibile)
• Eguaglianza (la ‘E’ di ‹Left›)
• energia (energie)
• esigenza (esigenze)
• europeo (modello europeo)
• fatto (fatti)
• flessibilità
• fotoreporter
• Fraternità (la ‘F’ di ‹Left›)
• Giustizia (sistema giudiziario)
• guerra
• idea (idee nuove)
• informazione (nel senso di giornalismo*)
• istituzione (stupidità delle istituzioni)
• laicità (laicità dello Stato)
• lavoro (un lavoro dignitoso)
• Libertà (la ‘L’ di ‹Left›)
• libertà (libertà delle donne)
• mistificazione
• movimento (movimenti, in senso politico e sociale)
• notizia (notizie)
• opinione (opinioni)
• politica (politica internazionale)
• polvere (polveri sottili, in senso metaforico)
• precarietà
• processo (processi sociali, politici, economici, finanziari e culturali)
• rapporto (rapporti umani)
• realizzazione
• ricerca
• Rivoluzione Francese
• scienza
• sindacato (sindacati)
• sinistra (‹Left›, in senso politico)
• sociale (stato sociale)
• società (società civile)
• sviluppo (modello di sviluppo)
• Trasformazione (la ‘T’ di ‹Left›)
• umano (esseri umani)
• uomo (uomini)
• violenza (rifiuto della violenza)
_____
[*] espressione non esplicitamente contenuta nel testo.


_____________________
ANNOTAZIONI E SPUNTI
¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
COMMENTO — Chi sarà stato l’autore di questo testo? Il riferimento a “Libertà Eguaglianza Fraternità” e “Trasformazione”, che del resto si trova già nel nuovo nome del settimanale, così come quello alla distinzione tra “bisogni” ed “esigenze”, induce a ritenere che sia significativa l’influenza di qualcuno molto vicino al discorso fagioliano. Nel colofone (detto anche “tamburino di gerenza”, a p. 98, vedi figura) compaiono Adalberto Minucci (direttore responsabile) e Giulietto Chiesa (condirettore), i quali nel giro di poche settimane entreranno in conflitto con la proprietà e verranno estromessi. Luca Bonaccorsi è il direttore editoriale, mentre nella redazione compaiono i nomi di Simona Maggiorelli, Paola Pentimella Testa e Daniela Preziosi. Alessandro Ferraro si occupa delle illustrazioni. Tra questi, il candidato più probabile si direbbe il direttore editoriale, a meno che non vi sia stato un contributo “esterno”. Una curiosità: questo 1° fascicolo contiene anche una rubrica (‹Contropelo›, a p. 43) a firma di Marco Travaglio (qui), rubrica che scomparirà già a partire dal n. successivo.

_____
¯¯¯¯¯

Nessun commento:

Posta un commento